mercoledì 30 luglio 2014

Piove ancora


Allora confettura!

2 kg di more congelate
1 kg di zucchero di canna
1 limone per ogni kg di frutta
Pectina q.b.
Niente aromi questo giro



Torta della merenda alle more!

400 g di more
150 g di farina integrale
150 g di zucchero di canna
150 g di burro
2 cucchiai di latte
4 uova (albumi montati a neve)
Forno statico180 gradi per 45 minuti
Tortiera da 20 cm di diametro






Inghilterra

Uffa! Ma dove siamo? In Inghilterra? Piove in continuazione, e' l'estate più piovosa che io ricordi. 
Certo sarei in una delle patrie dei più bei giardini del mondo, proprio grazie anche al clima piovoso!
Non posso uscire e nemmeno andare sempre in centri commerciali, così scatta in me la voglia di progettare nuovi angoli e spazi verdi vivibili.
Forse anche Vita e Gertrude, due famose giardiniere inglesi, progettavano nel loro studio, nelle giornate uggiose, davanti ad una finestra sul cortile. Progetti che alternavano a dipinti, poesie ed articoli per le rubriche delle quali erano autrici, praticamente avevano il loro blog! Proprio come me! Ma di cosa mi lamento insomma?
Comunque anche la pioggia ha i suoi lati positivi: il portafoglio ringrazia perché la bolletta dell' acqua non sarà salata, la vegetazione e' molto più rigogliosa rispetto ad una innaffiatura manuale ed è molto più semplice pulire le aiuole dalle infestanti, dopo una giornata di pioggia. Infine si rigenera il tappeto erboso di trifoglio che ormai era latitante.




venerdì 25 luglio 2014

Eden

Il giardiniere ha un girone dedicato nell'Inferno dantesco, come i golosi. No?!? Peccato... Sarebbe stato bello. Perché dico ciò? Perché il giardiniere smania, desidera, brama per avere nel suo reame ogni tipo di vegetale che appaghi occhi, naso e desiderio di onnipotenza, a volte, a scapito dell'oggetto stesso del desiderio.
Ricreare l'Eden, il Paradiso terrestre senza erbacce, infestanti e parassiti, con bordure sempre in ordine e soprattutto fiorite in ogni stagione dell'anno. Si', e' questo ciò  che il giardiniere vorrebbe: trovare una miscela magica di erbacee perenni, arbusti ed annuali, ed alberi che garantiscano una fioritura continua almeno da marzo ad ottobre, ed una bella presenza durante l'inverno, cosa che nemmeno Madre Natura e' riuscita a fare!

Inoltre pur di realizzare la propria idea di Eden, il giardiniere potrebbe addirittura rubare, a Madre Natura ovviamente, talee e piccole piante che sono di una varietà differente da ciò che magari già possiede. Certo! Le varietà fanno la differenza tra un banale giardino e l'Eden: tutti possono avere l'Origano, ma non tutti possiedono la varietà a foglia dorata!

Così per appagare questa mia insaziabile fame aspetto la stagione dei saldi e cerco affari in ogni vivaio.
In un cassetto della mia mente vengono accumulate informazioni e nomi di piante che vorrei e così acquisto vegetali di ogni ordine, genere, famiglia e specie che, non avendo tempo a sufficienza, rimangono ingabbiati nei loro vasi, senza poter stendere le radici in un appropriato terreno. Questo non giova ne' al vegetale ne' al mio livello di stress. Quando poi invece trovo il tempo di occuparmi di queste povere piante ancora in vaso, ormai vistosamente patite, non è la stagione adatta per il trapianto, oppure, cosa ancora più grave non so esattamente dove collocarle, quindi il lavoro viene nuovamente rimandato. Perché è molto importante la collocazione, sia per donare armonia al giardino, che deve apparire spontaneo e incantevole, sia per la salute della pianta, affinché abbia la luce adatta.

Così ho una lista di vegetali più stressati di me in attesa di trapianto: l'Achillea, la Verbena e gli Astri, che vorrei sistemare nella bordura dell'orto, l'Iperico, che mi aspetta esattamente da un'anno, un Olmo e un Frassino presi ad una fiera, due Cornus, e sei gerani parigini che aspettano ancora di essere rinvasati, per non parlare di un Giuggiolo, un Pesco da frutto e due da fiore. Pesco? Perché ho acquistato tutti questi peschi che sono veramente rognosi come alberi? Si ammalano puntualmente ad ogni primavera di bolla, una malattia che colpisce il fogliame e conferisce loro un'aspetto orribile e gibolloso, per poi perdere tutte le foglie.  Poi dove sistemo i due da fiore? Nel frutteto non godrei della fioritura ma nel giardino non sarebbe carino vedere questi due schelettri a primavera :-(  Non vorrei che il mio Eden si trasformasse in lazzaretto! Ma ... ora che ci penso ... non sono stata io! Vi ho parlato di mia suocera, comproprietaria del giardino nonché vicina di casa? Lascerò che prenda lei la decisione. Meglio di no... approfitterò della sua assenza ... e sistemerò i due Peschi in una posizione non focale.

L'unica soluzione plausibile e' che io smetta di andar per vivai, almeno fintanto che tutte le creature sia no state messe a dimora. Ma vi sembra una cosa possibile? Solo due alberi desidero ancora, per quest'anno, e cioè un Salice piangente ed un Ginko biloba, che so esattamente dove posizionare ed ho già pronte le buche! Quindi perché' non acquistarli subito? 

giovedì 24 luglio 2014

Occasioni ed altro

Piove piove... la gatta non si muove, si accende la candela, si dice buonasera ... 
E la giardiniera cosa fa? All'IKEA se ne va!

Non vi voglio certo tediare con la nostra giornata all'insegna del nulla, ma anche qui, inaspettatamente mi prude il pollice verde: come spiderman ha il "senso di ragno" io sono dotata di un sensore all'interno della mia prima falange del pollice sinistro, che mi manda un fastidioso prurito alla mano ed il quale comunica al mio cervello che deve portare la mano destra al portafoglio. Strano vero? Infatti cosa vedo abbandonate semimorenti in un angolo buio ed angusto alla fine della corsia 23 del self service, alla soglia dell'angolo delle occasioni? Uno scaffale pieno di piante in pessime condizioni di salute. Così, guidata dal mio pollice, scovo cinque bruttissime Ortensie dal fiore blu e due tristissime Calle. Mi brillano gli occhi di fronte a tutto ciò, e' una occasione imperdibile: costano solo 1€ ciascuna, con 7€ porto a casa 7 piante!! Il valore commerciale di queste piante in buono stato e' di almeno cinque volte tanto. E poi posso soddisfare il bisogno innato di prendermi cura di casi disperati e, non ultimo, il piacere di dire alle vicine, quando noteranno le piante rigogliose e sane, "l'ho pagate solo un'euro!"
 

In questi casi non sono in grado di usare la ragione, ma sono posseduta da una voglia compulsiva di acquistare piante ed ogni ragionevole dubbio del mio cervello viene messo a tacere. Di solito ciò accade solo nei garden center, non mi spiego come sia potuto accadere all'IKea!
Ho già le Ortensie rosa e bianche, ma non le blu. Poi quelle che ho in vaso le vorrei trapiantare a terra,  così mi rimarrebbero vasi vuoti. Quindi ho due buone ragioni per acquistare le Ortensie.
E le Calle? Non le ho, e sarebbe già una buona ragione! Non so bene dove collocarle ma un posto lo troverò... Sono fortunata ad avere molto spazio e poi le ho viste nei giardini della zona proprio piantate a terra, quindi perché non provare? Sono bulbi quindi la prossima primavera saranno bellissime, il successo e' garantito.
Inoltre se non le acquisto moriranno dimenticate! Non è una brutta fine? Non sono sufficienti come scuse?

Arrivata a casa inizio la terapia per le povere derelitte: acqua, una collocazione temporanea a mezz'ombra e tanto tanto amore...

 Anche oggi ho fatto giardinaggio:-)

mercoledì 23 luglio 2014

More

Ore 6.30 inizia la mia giornata. A quest'ora si sfama il Piccolo ed e i miei neuroni iniziano pigramente a connettere e pianificare le cose da fare. Con un neonato per casa non è certo possibile programmare lavori importanti in giardino o in orto ma qualcosa desidero fare lo stesso.

Oggi mi dedicherò alla raccolta delle more. Infatti ogni due o tre giorni mi reco in frutteto a raccogliere questi frutti prodotti da un'unica pianta molto generosa che fa maturare queste bontà scalarmente.
Quindi, decisa la missione quotidiana, si parte: vi risparmio la gestione domestica della famiglia perché sarebbe il tema di un' altro blog:" la mamma fa miracoli", e sono già le 9.30 quando rientro col Piccolo dopo aver portato il Grande al centro estivo. Bene, mi bevo il caffè come rito davanti al maestro giardiniere Carlo Pagani che in tv racconta di erbacee perenni ed altro, allatto e sono le 10 quando il Piccolo ed io intavoliamo discorsi filosofici fino alle 10.45, poi decide di dormire. Ok, ora esco munita di radiolina che mi permette di sentire i vagiti nel caso in cui decida di svegliarsi.
Decido di innaffiare le piante nuove sulla via dell'orto, raccolgo un poco di cacca di cane e cambio la lettiera al gatto, una controllata alle surfinie,  mi fermo ad osservare le aiuole ripulite di recente dall'escavatore e ... sono già le 12: l'ora ideale per recarsi in orto in una afosa ed assolata giornata di luglio!
Supero l'orto ed arrivo al frutteto ed ecco l'esuberante rovo carico di more pronte da cogliere.



Mentre sono intenta nella raccolta ringrazio mentalmente Madre Natura che, con l'aiuto dell'uomo, ha selezionato una pianta così generosa, di facile coltivazione e bassa manutenzione, ed adatta al clima della pianura padana. Questa pianta, a differenza del selvatico, non ha spine ed i frutti sono più grossi, a scapito del sapore, ma non si può avere tutto!
Data l'ora ed il caldo non ci sono zanzare e nemmeno insetti fastidiosi ... bene penso, mentre avidamente raccolgo i frutti ... L'unico neo in tutto ciò è che devo stare attenta ai rami di pyracanta che dalla siepe alle spalle del rovo sbucano e si insinuano all'interno di esso. E allora? La pyracanta, per chi non lo sapesse, ha le spine ... delle belle acuminate spine che pungono e graffiano almeno quanto quelle del rovo selvatico. Non solo: a fianco del rovo ho piantato l'uvaspina, che come dice chiaramente il nome ha delle altrettanto belle spine che fanno ancor più male di quelle della pyracanta, ed i lunghi e flessuosi tralci del rovo vi si adagiano sopra con grazia. 

Non è ironico tutto ciò?
Madre Natura crea una pianta spinosa, l'uomo ne seleziona varietà senza spine ed io cosa faccio? Colloco la pianta in una posizione direi ... spinosa ...

Perché esistono le spine sulle piante? Non credo certo alla questione della difesa personale, semmai ciò avvalora la mia tesi circa Madre Natura



... mi farò un gelato, una macedonia ed il resto lo surgelo per farne confettura.


200 g di zucchero di canna
200 g di latte
150 g di panna
250 g di more
ma questo è un' altro blog!


martedì 22 luglio 2014

Giardiniera vs Madre Natura

I giardinieri amano la natura?
Direi di no, altrimenti sarebbero escursionisti!

Oggi la mia personale battaglia si è' svolta contro un sambuco che ha deciso di nascere e crescere in un' aiuola non destinata a lui. Dopo aver combattuto una dura lotta che ha visto cadere addirittura un piccone, la mia personale forbice a cricchetto ha giustiziato il maledetto. Il suo posto verrà occupato da un Cornus Floribunda che mi regalerà una splendida fioritura primaverile. 
Perché le piante spontanee non crescono mai in un luogo idoneo al giardiniere ed al giardino in modo che si possa convivere pacificamente?

Questo è il dilemma: assecondare o estirpare?

I giardinieri ogni giorno cercano di domare e soppraffare ciò che li circonda e di modellare a loro immagine e somiglianza il giardino che vorrebbero eden. Ma devono fare i conti con Madre Natura.

Madre Natura e' bastarda: non appena si abbassa la guardia, o meglio le cesoie, ecco che erbacce e limacce, arbusti e lumache, roditori e rospi, cani e gatti, vicini di casa e postini, cinghiali e daini, corvi e gazze, volpi, tassi, faine, galline e capre, mosche e zanzare, tafani e scarafaggi, vespe e calabroni, funghi e batteri, nani da giardino e Biancaneve scolorita, quindi ogni sorta di essere vivente e non fa del tuo giardino un guazzabuglio.
Devi cercare di fartela amica ma anche optando per questa scelta si rischia di venire sopraffatti dalla nepetella, una graziosa erbacea perenne, pianta officinale di poco conto, che soffoca ogni sorta di grazioso fiore che la sottoscritta voglia seminare nelle sue vicinanze.

Insomma altruisti o egoisti?
Decisamente egoisti e chiaramente stressati.

Presentazione

Eccomi.
Iniziamo.
Può un piacere diventare uno stress? Domanda banale.
Certo che si! Risposta altrettanto banale.
Ma perché?
Qui inizia la mia personale avventura da blogger.

Non sono una benestante signora, magari inglese, che occupa il suo tempo, ed il denaro del marito, in un hobby antico ed aristocratico come il giardinaggio, ma una neo mamma in maternità che vorrebbe tanto fare giardinaggio ma non ha tempo e mezzi a disposizione.
Così questo blog vuole essere la mia valvola di sfogo, la mia terapia personale che mi permetta con sarcasmo di ridere di me stessa!
Ovviamente non voglio sobbarcare il piccolo di famiglia di colpe che non ha! Infatti esiste anche un piccolo grande che non apprezza l hobby di mamma.
Ed il marito facoltoso? Anche questo direi di no, purtroppo
Inoltre in famiglia esiste una suocera comproprietaria del famigerato giardino.
Infine due cani e  tre gatti che non rendono la vita facile a me ed agli abitanti del giardino.