domenica 31 agosto 2014

Intervallo

Frutteto...

Come Linneo avrebbe classificato questa nuova specie di Pesco?

Prunus persica var. Limax o Pesco delle lumache

mercoledì 27 agosto 2014

Rientro

Al rientro dalla vacanza il giardino non è più lo stesso lasciato quindici giorni prima, essendo vivo si trasforma in assenza di chi se ne prende solitamente cura, e si presenta alquanto scapigliato e triste. Inoltre l'aver affidato a terzi il delicato momento dell'innaffiatura a fatto sì che ci siano state delle perdite, o vittime della fiducia nella pioggia. Infatti il malcapitato affidatario del giardino poco sa di come la pioggia non bagni i cassoni ed i vasi a ridosso della tettoia e dei muri della casa, allora sospira quando vede cadere la pioggia che lo solleva dal tedioso compito assegnatogli, non controllando poi lo stato di umidità della creatura.

Ed ecco allora che inizia il conteggio delle vittime: 

Ellebori sul davanzale della finestra, morti di sete;

Ortensia in vaso, asfissiata dalla Bignonia;

Bella di notte, morta di noia

Aquilege, bruciate dal sole;

I Gerani decimati, probabilmente quel malefico bruchetto dal dorso rigato di viola che penetra nel tronco per trasformarsi in farfallina, ma è necessario individuare il foro...

Surfinie, mosce e tristi

Basilico, ingiallito... ed il pesto?

Calendula, affetta da nanismo... e le tisane?

Rosa Iceberg, completamente defogliata perchè colpita da ticchiolatura;

Cornioli, sindrome da autunno

Idrangea paniculata, clorosi fogliare

...

Ma come è possibile che in pochi giorni di assenza siano successe tutte queste cose?
Come un bimbo un po' indispettito, il giardino si ribella e dimostra di non apprezzare l'assenza di chi solitamente lo accudisce, esternando malessere. Il giardiniere al rientro dalla vacanza corre dal suo Eden pieno di sentimenti contrastanti: gioia nel rivedere ciò che è una parte di sé, tristezza nel constatare lo stato di semi abbandono ma in fondo al cuor anche un po' di piacere nel vedere che la propria creatura non si sia affezionata al sostituto! Affidare il giardino a terzi e ritrovarlo sgargiante al proprio rientro capite bene che sarebbe stato uno smacco per chi amorevolmente convive con esso ogni giorno dell'anno. 

Inutile lamentarsi o compilare liste, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Ed ecco che quando il giardiniere dovrebbe godersi i frutti del proprio lavoro deve ricominciare da capo. Così si riparte con una bella potatura verde agli esuberanti arbusti e piante, concime e verde rame agli ammalati, acqua acqua acqua e ancora tanta acqua agli assetati.

Piano piano e con delicatezza il giardino torna a sorridere, come se si fosse dimenticato del periodo di distacco e iniziano le fioriture di fine Estate.



martedì 12 agosto 2014

Giardinieri in vacanza

Anche in vacanza,  lontano dal proprio Eden, il giardiniere continua imperterrito nel suo lavoro, perché essere giardinieri non è semplicemente fare giardinaggio, così annota e fotografa tutto ciò che vorrebbe o potrebbe impreziosire anche il proprio parterre.
Rimane incantato dalle esuberanti fioriture di Oleandri e Ibischi lungo l'autostrada, dallo svettare di Palme e Cipressi in ogni parco pubblico e, come una farfalla, dal colore e profumo dei fiori di Bouganville e Plumbago. L'Estate è esuberante!
Il girovagare non è spensierato ma dedito all'osservazione attenta della Flora presente nel luogo che temporaneamente lo ospita.  Infine cerca di carpire i segreti e le astuzie del giardiniere autoctono.
Ogni luogo potrebbe riservare delle sorprese, anche un camping!  Qui l'utilizzo dei vegetali ha un preciso significato: questa è la mia casa!
E' necessaria una premessa: il processo evolutivo del campeggiatore parte da una semplice tenda pop-up quando si ha vent'anni, prosegue con la dependance-cucina con la nascita del primo figlio ed, infine, la roulotte fissa, da pasqua ad ottobre, per poter ospitare i figli ed i nipoti. Ed ogni anno lo spazio necessario è sempre maggiore, giustificato dall'aumento demografico familiare. L'ultimo step di questa scalata è il vaso di Gerani: la roulotte ha le ruote quadrate e non si muoverà mai più dal campeggio!
Il campeggiatore ha ricostruito negli anni una vera casa e come tale viene arredata ed abbellita, se così si può dire, da vasi fioriti di ogni specie e fattura. E allora ecco che il camping si trasforma in favelas!
L'utilizzo delle piante nell'arredamento domestico è l'espressione di amore nei confronti della propria casa e quando l'uomo sente un luogo come tale ci piazza un vegetale. Ovviamente lo stato di questo è lo specchio della casa che,  a sua volta,  è lo specchio di chi ci abita. E quando i fiori sono di plastica? Logicamente anche la casa è di plastica!
Entrando poi nello specifico il vegetale stesso può assumere diversi significati:

sottolineare ingressi ed accogliere caldamente

Delimitare spazi

Invitare al gioco o ricreare l'angolo per i fumatori

Abbellire pareti come fossero quadri

Nascondere brutture con altrettante schifezze simil-edera

Tenere alla larga eventuali ospiti indesiderati

Dimostrare la propria importanza

... ma raramente dimostrare amore nei confronti della pianta stessa! 

Bisognerebbe fondare una onlus per salvare le piante dallo sfruttamento: 

ENPV ente nazionale protezione vegetali

AVGV  associazione volontaria guardiano del verde

Le piante aromatiche accomunano le bidon-ville. Il Basilico è il re incontrastato della classifica,  seguito da Peperoncino ed infine Prezzemolo e Salvia. 

Purtroppo per lui però nemmeno un sottovaso talvolta gli viene riservato!












domenica 3 agosto 2014

Verifica di un'ipotesi

Nel fine settimana solitamente il tempo mio dedicato al giardino si riduce all'innaffiatura e qualche breve giro nell'ortogiardino, armata di cesoie, a crear mazzi di fiori per la casa e raccogliere frutta ed ortaggi per la tavola, ovviamente bimbi permettendo.

Quando invece capita che gli astri siano in mio favore ecco che magicamente ho del tempo da dedicare alla mia creatura vegetale e che le piccole sforbiciate si trasformino in nuovi lavori. Infatti ripulendo la Lavanda dai fiori ormai in seme ecco che, taglia e taglia, decido che ormai questa vecchia pianta provata dall'età e soprattutto dai cani può essere eliminata, la Menta suaveolens e' troppo invadente e soffoca la Gaura, quindi meglio estirparla, il Geranio e l'Anemone giapponese non prendono il sole necessario, quindi vanno spostati, e così l'aiuola rimane spoglia e da riprogettare! Nella mia mente faccio scorrere l'elenco delle piante in lista d'attesa per il trapianto e decido che... nessuna e' adatta, mi serve qualche nuova idea!


Se poi la Dea bendata è proprio cecata, anche il giorno dopo ho la fortuna di poter lavorare in giardino. Allora poto il Glicine e ne faccio talee da regalare, estirpo un po' di Nepetella, dimezzo i rami delle Surfinie, ripulisco il Melo ornamentale dai nuovi polloni, castro i nuovi getti di Vite Calva... ma mi accorgo con stupore che, come la Vite Calva anche il Glicine... e la Bignonia... e la Passiflora hanno uno spiccato SENSO ESTETICO! Tutte le citate piante rampicanti hanno deciso che le strutture assegnate loro non sono sufficientemente nobili e aggraziate, così non le ricoprono, piuttosto la morte! Ma come e' possibile? 
Non è certo la loro posizione o il terreno a non favorirne la crescita! Infatti crescono rigogliose ma in direzione opposta! Allora Madre Natura non mi vuole aiutare? Sarà perché ieri ho estirpato Lavanda e Menta? 


Ma è senso estetico o vanità? Vanità o testardaggine? Testarde o dispettose? O sono arrabbiate con me? Noooooo! Cosa ho fatto per farle arrabbiare? O non ho fatto? Poco concime? Perché non gli parlo? Forse sono troppo esigente? Forse sono troppo stressata e le deprimo?

Scende la notte e decido di sfogliare un libro regalatomi e letto anni fa: "La vita segreta delle piante" di Peter Tompkins e Christopher Bird. Questo libro, ormai quarantenne, racconta gli studi e le sorprendenti scoperte dei meccanismi sottili e invisibili del mondo vegetale. Solamente dal titolo di alcuni capitoli capite bene che la mia ipotesi è verificata:
capitolo tre: Le piante sanno leggervi nel pensiero
capitolo otto: Le piante cresceranno a piacere

Quindi le piante possono peccare di vanità! I vegetali hanno senso estetico! Madre Natura mi sta dicendo che un buon giardiniere non può prescindere dalla Natura stessa: lezione numero uno. Abbacchiata accetto la lezione e scendo a compromessi: in cambio di bellezza e fiori lascio che crescano dove desiderano loro.


Nei giorni successivi rimango perplessa io stessa di fronte alla mia tesi e gironzolo per il giardino osservando alberi, arbusti, e fiori vari.
Certo che quando il sole "picchia" non scherza! Uff che caldo!
Alzo lo sguardo al cielo, mi guardo attorno e penso più semplicemente che forse anche il Glicine ha caldo e preferisce non crescere sopra un tettuccio riscaldato dai raggi solari, e la Bignonia appoggiata al muro esposto a sud non è certo una lucertola, ed i viticci della mia Vite Calva si ustionano tra le orribili piastrelle del muro lato ovest, qui Surfinie, Pelargoni parigini, Nasturzi hanno trovato la morte! Probabilmente Madre Natura è sí dotata di senso estetico ma ancor più di senso pratico: non arrampicarsi su di un supporto che scotta!








venerdì 1 agosto 2014

Elogio alla Vite Canadese o Vite Calva

Oh Parthenocissus quinquefolia,
Tu che tutto ricopri, 
Celi le brutture ed emani frescure,
Allunghi i tuoi rami e rivesti reami,
...

Questo è l'incipit del mio nuovo post, voglio iniziare come se fosse una poesia... mi sento ispirata!


Ogni giorno, percorrendo la tangenziale est di Pavia, rimango incantata nello scorgere una cascina le cui pareti sono interamente ricoperte dalla Vite Canadese, nome latino Parthenocissus quinquefolia. Mi piace il colore verde che assume d'estate e ancor più lo scarlatto dell'autunno. Questa abitazione rurale e' oggi chiaramente signorile, ben tenuta ed ordinata, lo si percepisce dalla siepe, dal prato e dall'orto. Comunque la osservo durante il passaggio mio e delle stagioni e ne traggo ispirazione. Desidero la Vite Canadese anch'io.

Studio i pregi ed i difetti del vegetale sui miei tomi. Denari e denari spesi nel nome della cultura e coltura.
Pregi: bella, rustica, esposizione sole e ombra, coltura facile, veloce rampicante, sviluppo incredibile percorre molti metri in poco tempo "fino a ricoprire intere facciate di case", le bacche nere sono cibo per gli uccellini durante l'inverno, e così via.
Difetti: praticamente nessuno, la foglia e' caduca quindi sporca un po' sul finire dell'autunno, ma io non mi lascio certo intimidire da qualche foglia: si decompongono durante l'inverno e tornano a far parte del ciclio della vita. E tutti vissero felici e contenti...
Bene, deve essere mia.
Così acquisto la Vite Canadese e decido che dovrà ricoprire la mia magione, per ricreare quella sensazione di bello e romantico che si percepisce al solo vederla.

Passiamo all'atto pratico o vita reale, o Vite reale. Cosa chiedo alla pianta? 
La mia dimora ha una orripilante parete sul lato ovest ed una orrendissima sul lato nord, poco eleganti. Il lato nord non si nota in quanto il passaggio e' ridotto, il lato ovest, invece ha un ingresso secondario che viene saltuariamente utilizzato dagli ospiti. Attualmente non possiamo permetterci una ristrutturazione delle due facciate, così vorrei che la Vite le ricoprisse entrambe, al fine di celare agli occhi le brutture dell'uomo, in poco tempo ed inoltre, la verde copertura fungerà anche da isolante contro i caldi raggi solari che lambiscono il lato ovest durante le calde giornate estive.
Non c'è lembo di terra che sfiori questi lati di casa e non ho al momento disponibilità di almeno 6 vasi adatti, 40 x 40 altezza 50 cm. Così la posiziono nell'aiuola più vicina, guidandola nella direzione di crescita. Attecchisce rapidamente ed altrettanto rapidamente cresce rigogliosa! Wow! Vai bella mia! Evviva! Che gioia! Arrampicati e ricopri!
Decido che un'altra parete, questa di confine, necessita di copertura, e quindi moltiplico la Vite Canadese con facilità e felicità! Un'altro successo! La trapianto in una seconda aiuola.


Ma ad un certo punto... mi accorgo che non ha certo bisogno di me per moltiplicarsi, arrampicarsi e girare a zonzo nei vasi altrui e per il giardino! Ma qualche genio autore di libri di giardinaggio non poteva essere sincero e tra gli aggettivi scrivere a lettere cubitali ATTENZIONE: INVASIVA, INVADENTE e RIBELLE, DOTATA DI FORTE PERSONALITÀ E SOPRATTUTTO AMA LE PARETI BELLE?!?
Infatti neanche legandola si aggrappa con i suoi viticci alle mie orribili pareti! Va bene, le piante sono esseri viventi, ma dotate di senso estetico non lo ha mai detto o scritto nessuno!

Così la mia parete ovest mi ricorda la testa di un'uomo calvo con il riporto! Avete presente come le persone affette da calvizie si facciano crescere i capelli laterali a dismisura per ricoprire poi tutta la parte superiore della testa, affrancando i capelli ad essa con quantità' esagerate di gel? L'effetto sulla parete e' simile a quello sul capo appiccicoso di capelli riportati ed alzati dal vento in una giornata d'autunno. Tralci lunghi che si rifiutano di correre spontaneamente dove invece io desidero, e così vengono "appiccicati" alla parete in modo assai poco naturale, ottenendo così proprio l'effetto opposto di quello cercato. Cosa ricorda la testa di un calvo con riporto? Forse un campo arato, non certo un'elegante parete di Parthenocissus quinquefolia!

 
...
Oh Vite Canadese, Vite Canadese,
Non conosco ne la tua provenienza, 
ne il tuo paese,
Una cosa io ora so:
Il tuo temperamento sgomento mi porto'
Ed io Calva ti ribattezzerò!