domenica 3 agosto 2014

Verifica di un'ipotesi

Nel fine settimana solitamente il tempo mio dedicato al giardino si riduce all'innaffiatura e qualche breve giro nell'ortogiardino, armata di cesoie, a crear mazzi di fiori per la casa e raccogliere frutta ed ortaggi per la tavola, ovviamente bimbi permettendo.

Quando invece capita che gli astri siano in mio favore ecco che magicamente ho del tempo da dedicare alla mia creatura vegetale e che le piccole sforbiciate si trasformino in nuovi lavori. Infatti ripulendo la Lavanda dai fiori ormai in seme ecco che, taglia e taglia, decido che ormai questa vecchia pianta provata dall'età e soprattutto dai cani può essere eliminata, la Menta suaveolens e' troppo invadente e soffoca la Gaura, quindi meglio estirparla, il Geranio e l'Anemone giapponese non prendono il sole necessario, quindi vanno spostati, e così l'aiuola rimane spoglia e da riprogettare! Nella mia mente faccio scorrere l'elenco delle piante in lista d'attesa per il trapianto e decido che... nessuna e' adatta, mi serve qualche nuova idea!


Se poi la Dea bendata è proprio cecata, anche il giorno dopo ho la fortuna di poter lavorare in giardino. Allora poto il Glicine e ne faccio talee da regalare, estirpo un po' di Nepetella, dimezzo i rami delle Surfinie, ripulisco il Melo ornamentale dai nuovi polloni, castro i nuovi getti di Vite Calva... ma mi accorgo con stupore che, come la Vite Calva anche il Glicine... e la Bignonia... e la Passiflora hanno uno spiccato SENSO ESTETICO! Tutte le citate piante rampicanti hanno deciso che le strutture assegnate loro non sono sufficientemente nobili e aggraziate, così non le ricoprono, piuttosto la morte! Ma come e' possibile? 
Non è certo la loro posizione o il terreno a non favorirne la crescita! Infatti crescono rigogliose ma in direzione opposta! Allora Madre Natura non mi vuole aiutare? Sarà perché ieri ho estirpato Lavanda e Menta? 


Ma è senso estetico o vanità? Vanità o testardaggine? Testarde o dispettose? O sono arrabbiate con me? Noooooo! Cosa ho fatto per farle arrabbiare? O non ho fatto? Poco concime? Perché non gli parlo? Forse sono troppo esigente? Forse sono troppo stressata e le deprimo?

Scende la notte e decido di sfogliare un libro regalatomi e letto anni fa: "La vita segreta delle piante" di Peter Tompkins e Christopher Bird. Questo libro, ormai quarantenne, racconta gli studi e le sorprendenti scoperte dei meccanismi sottili e invisibili del mondo vegetale. Solamente dal titolo di alcuni capitoli capite bene che la mia ipotesi è verificata:
capitolo tre: Le piante sanno leggervi nel pensiero
capitolo otto: Le piante cresceranno a piacere

Quindi le piante possono peccare di vanità! I vegetali hanno senso estetico! Madre Natura mi sta dicendo che un buon giardiniere non può prescindere dalla Natura stessa: lezione numero uno. Abbacchiata accetto la lezione e scendo a compromessi: in cambio di bellezza e fiori lascio che crescano dove desiderano loro.


Nei giorni successivi rimango perplessa io stessa di fronte alla mia tesi e gironzolo per il giardino osservando alberi, arbusti, e fiori vari.
Certo che quando il sole "picchia" non scherza! Uff che caldo!
Alzo lo sguardo al cielo, mi guardo attorno e penso più semplicemente che forse anche il Glicine ha caldo e preferisce non crescere sopra un tettuccio riscaldato dai raggi solari, e la Bignonia appoggiata al muro esposto a sud non è certo una lucertola, ed i viticci della mia Vite Calva si ustionano tra le orribili piastrelle del muro lato ovest, qui Surfinie, Pelargoni parigini, Nasturzi hanno trovato la morte! Probabilmente Madre Natura è sí dotata di senso estetico ma ancor più di senso pratico: non arrampicarsi su di un supporto che scotta!








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