Ed ecco allora che inizia il conteggio delle vittime:
Ellebori sul davanzale della finestra, morti di sete;
Ortensia in vaso, asfissiata dalla Bignonia;
Bella di notte, morta di noia
Aquilege, bruciate dal sole;
I Gerani decimati, probabilmente quel malefico bruchetto dal dorso rigato di viola che penetra nel tronco per trasformarsi in farfallina, ma è necessario individuare il foro...
Surfinie, mosce e tristi
Basilico, ingiallito... ed il pesto?
Calendula, affetta da nanismo... e le tisane?
Rosa Iceberg, completamente defogliata perchè colpita da ticchiolatura;
Cornioli, sindrome da autunno
Idrangea paniculata, clorosi fogliare
...
Ma come è possibile che in pochi giorni di assenza siano successe tutte queste cose?
Come un bimbo un po' indispettito, il giardino si ribella e dimostra di non apprezzare l'assenza di chi solitamente lo accudisce, esternando malessere. Il giardiniere al rientro dalla vacanza corre dal suo Eden pieno di sentimenti contrastanti: gioia nel rivedere ciò che è una parte di sé, tristezza nel constatare lo stato di semi abbandono ma in fondo al cuor anche un po' di piacere nel vedere che la propria creatura non si sia affezionata al sostituto! Affidare il giardino a terzi e ritrovarlo sgargiante al proprio rientro capite bene che sarebbe stato uno smacco per chi amorevolmente convive con esso ogni giorno dell'anno.
Inutile lamentarsi o compilare liste, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Ed ecco che quando il giardiniere dovrebbe godersi i frutti del proprio lavoro deve ricominciare da capo. Così si riparte con una bella potatura verde agli esuberanti arbusti e piante, concime e verde rame agli ammalati, acqua acqua acqua e ancora tanta acqua agli assetati.
Piano piano e con delicatezza il giardino torna a sorridere, come se si fosse dimenticato del periodo di distacco e iniziano le fioriture di fine Estate.
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