mercoledì 27 agosto 2014

Rientro

Al rientro dalla vacanza il giardino non è più lo stesso lasciato quindici giorni prima, essendo vivo si trasforma in assenza di chi se ne prende solitamente cura, e si presenta alquanto scapigliato e triste. Inoltre l'aver affidato a terzi il delicato momento dell'innaffiatura a fatto sì che ci siano state delle perdite, o vittime della fiducia nella pioggia. Infatti il malcapitato affidatario del giardino poco sa di come la pioggia non bagni i cassoni ed i vasi a ridosso della tettoia e dei muri della casa, allora sospira quando vede cadere la pioggia che lo solleva dal tedioso compito assegnatogli, non controllando poi lo stato di umidità della creatura.

Ed ecco allora che inizia il conteggio delle vittime: 

Ellebori sul davanzale della finestra, morti di sete;

Ortensia in vaso, asfissiata dalla Bignonia;

Bella di notte, morta di noia

Aquilege, bruciate dal sole;

I Gerani decimati, probabilmente quel malefico bruchetto dal dorso rigato di viola che penetra nel tronco per trasformarsi in farfallina, ma è necessario individuare il foro...

Surfinie, mosce e tristi

Basilico, ingiallito... ed il pesto?

Calendula, affetta da nanismo... e le tisane?

Rosa Iceberg, completamente defogliata perchè colpita da ticchiolatura;

Cornioli, sindrome da autunno

Idrangea paniculata, clorosi fogliare

...

Ma come è possibile che in pochi giorni di assenza siano successe tutte queste cose?
Come un bimbo un po' indispettito, il giardino si ribella e dimostra di non apprezzare l'assenza di chi solitamente lo accudisce, esternando malessere. Il giardiniere al rientro dalla vacanza corre dal suo Eden pieno di sentimenti contrastanti: gioia nel rivedere ciò che è una parte di sé, tristezza nel constatare lo stato di semi abbandono ma in fondo al cuor anche un po' di piacere nel vedere che la propria creatura non si sia affezionata al sostituto! Affidare il giardino a terzi e ritrovarlo sgargiante al proprio rientro capite bene che sarebbe stato uno smacco per chi amorevolmente convive con esso ogni giorno dell'anno. 

Inutile lamentarsi o compilare liste, bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. Ed ecco che quando il giardiniere dovrebbe godersi i frutti del proprio lavoro deve ricominciare da capo. Così si riparte con una bella potatura verde agli esuberanti arbusti e piante, concime e verde rame agli ammalati, acqua acqua acqua e ancora tanta acqua agli assetati.

Piano piano e con delicatezza il giardino torna a sorridere, come se si fosse dimenticato del periodo di distacco e iniziano le fioriture di fine Estate.



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