mercoledì 4 marzo 2015

Che fretta c'era, maledetta Primavera

Una rondine non fa Primavera.
Questo vetusto proverbio è quello che meglio esprime il concetto della pazienza. Sì siamo a Marzo, è quasi Primavera, e la giardiniera vorrebbe sarchiare, rastrellare, seminare, pulire, potare, trapiantare, concimare, travasare, trasferire vasi all'esterno, disinfettare con verderame, vangare, ma sa da precedenti esperienze che non deve assolutamente sbilanciarsi nei lavori, infatti questa stagione è pazzerella e tutto il lavoro autunnale potrebbe andare in fumo o meglio ... in ghiaccio, a causa di una tardiva gelata. Quindi, anche se il pollice verde freme e si agita dentro i guanti, bisogna tenerlo a bada. Così, anche nelle tiepide giornate di sole, la sostituta di Madre Natura, si aggira insoddisfatta ad osservare e progettare, in un continuo viaggio della mente.
Intanto l'osservazione in tutte le stagioni e da tutte le possibili angolature apre nuovi orizzonti e possibili traguardi, poi si fa la conta dei sopravvissuti/defunti.
Cercare segni di vita in vegetali apparentemente inermi, studiare le minuscole gemme e seguire quasi  ogni giorno i loro rigonfiamenti e cambi di colore fa emozionare. Il colore della Primavera è certamente il rosso, non il verde o altro. Il colore delle gemme, tenere, che fuoriescono timide e un poco pigre dal vecchio legno è rosso! Poi si rigonfiano e così esplode il verde, da un giorno all'altro, da momento all'altro, oppure il bianco o il rosa, allora tutti riconoscono la Primavera di fiori vestita.



La rondine è tornata. Il suo vociare allegro fa coro alle cince. Il ronzio delle api sulla Lonicera, il profumo dei suoi fiori nelle narici. 
Forse qualche fiore si può seminare...


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