venerdì 13 febbraio 2015

Addio Micia

Quando quattordici anni fa si presentò alla porta del piccolo giardino sul retro, lo fece con educazione e discrezione. In silenzio, composta, osservava i primi movimenti di una giardiniera in erba. Quando casualmente gli sguardi si incrociarono attraverso una verde recinzione metallica, un sorriso fu ricambiato da un lieve miagolio e in un istante l'amicizia iniziò.
Piano piano si fece voler bene anche da chi non amava il genere felino e così divenne parte di una acerba famiglia.
Ci fu il trasloco nella nuova casa con giardino, orto e frutteto. 
Quando la giardiniera si recava ad armeggiare con piante e piantine, con eleganza lei la seguiva a distanza, si sedeva sulla panchina e sorniona osservava i lavori, poi si sdraiava e sonnecchiava fino al momento del rientro.
Dotata di singolare sensibilità sapeva farsi amare e accarezzare da ogni ospite. Permetteva ad ogni bambino, e cane, di essere strapazzata, e leccata, con pazienza senza mai una graffiata in cambio, riconoscendo anche nell'irruenza più infantile una coccola. 
Così come arrivò ora se ne è andata.
Dorme ormai un'eterno riposo in fondo al giardino, lá dove più tranquilla stava.

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